• Archivio
    Franco Garelli

    New Shooting Set – Rapuzzi 2022

    SCOPRI
  • Archivio
    Franco Garelli

    New Shooting Set – Visconti 2022

    SCOPRI
  • Archivio
    Franco Garelli

    (Diano d’Alba 1909 – Torino 1973)

    CONTINUA
  • Archivio
    Franco Garelli

    (Diano d’Alba 1909 – Torino 1973)

    CONTINUA
  • Archivio
    Franco Garelli

    (Diano d’Alba 1909 – Torino 1973)

    CONTINUA
  • Archivio
    Franco Garelli

    (Diano d’Alba 1909 – Torino 1973)

    CONTINUA
  • Archivio
    Franco Garelli

    (Diano d’Alba 1909 – Torino 1973)

    CONTINUA

Franco Garelli

1909 – 1973

Franco Garelli fu un esponente dell’Informale, in un certo senso outsider nell’alveo dell’arte italiana dell’immediato dopoguerra, per aver prediletto un percorso del tutto personale fino a esiti premonitori delle tendenze più significative tra gli anni quaranta e sessanta in sintonia con il sentimento internazionale. Un artista motivato a una continua e vorticosa ricerca, densa di evoluzioni e suggestioni, apprezzato in vita da autorevoli critici e galleristi, protagonista nel 1966 di una sala alla Biennale di Venezia con i dirompenti “tubi in lamiera” tra Spazialismo, Pop e Arte povera.

Archivio

Franco Garelli

Stimolo allo studio e alla più corretta e ampia ricomprensione possibile è il ritrovamento del ricco nucleo di opere dello studio dell’artista e insieme del suo archivio personale che ci permette, in un contesto di organica unitarietà dei materiali, di rileggere la sua figura, trovando nuove chiavi e corrispondenze oltre a una sempre puntuale documentazione delle singole opere.

UMANESIMO TECNOLOGICO

FRANCO GARELLI 1909 – 1973
a cura di Marco Franzone

Portfolio

Catalogo Opere

Fu un mite e lirico uomo del Novecento, medico di guerra e di professione, fino a quando cominciò a dedicarsi esclusivamente alla propria arte, cercando ostinatamente in essa una chiave di armonia e pacificazione spirituale: una sorta di “linguaggio solidale” per uscire dal tormento, mai tuttavia rievocato, del “secolo breve” e per questo una personalità bramosa di sintonizzarsi sulle corde più vive della contemporaneità.

Indovinello plastico e di estroflessione spaziale dove l’elemento cromatico è parte integrante dell’invenzione, attraverso la timbricità accesa delle vernici pronte a sottolineare il carattere giocoso e volutamente provvisorio delle sculture e a render più palese quella caratteristica aleatorietà.

Gillo Dorfles
1966